Carissimo Tarcisio, ci sono momenti nei quali le parole rischiano di essere stonate e inadeguate. Parole che provano ad esprimere la nostra vicinanza a te e a tuoi figli in questo passaggio doloroso, prematuro, forse inspiegabile.
Convinti di ciò, permettici comunque di donarti questo pensiero carico di speranza che abbiamo trovato; non è un pensiero per il presente, perché rischierebbe di essere soffocato dal giusto dolore, ma per il dopo… e ci piace immaginare che sia la stessa Bianca che ti stia parlando.
"La morte è niente, sono solamente passata dall'altra parte, è come fossi nascosta nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu: quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre chiamato che ti è famigliare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato; non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne e triste; continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Sorridi, pensami, ricordami. Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spegne. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri dalla tua mente solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontana, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene; ritroverai il mio cuore, ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace."
Un abbraccio forte.
Gli amici di tutta Libera Bergamo
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