L’ombra lunga della ‘ndrangheta sulla Regione Lombardia

L’ombra lunga della ‘ndrangheta sulla Regione Lombardia

Milano, 11.10.2012 | di Lorenzo Frigerio

L’ombra lunga della ‘ndrangheta sulla Regione Lombardia

L’assessore Zambetti in manette per voto di scambio e la Lega si sfila

Un ultimatum vero e proprio quello che il leghista Matteo Salvini, segretario regionale del Carroccio, ha lanciato in queste ultime ore al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. O si cambia tutto, azzerando la giunta e rilanciando con una nuova guida della stessa  oppure la Lega Nord toglierà la spina alla maggioranza che governa il Pirellone. Il nuovo terremoto è successivo a quello che vede indagato lo stesso Formigoni per corruzione, in ragione dei presunti favori ricevuti dal “brasseur d’affaires” Pierangelo Daccò, coinvolto negli scandali della sanità lombarda, su tutti quelli relativi alla gestione della Fondazione Maugeri di Pavia e al dissesto dell’ospedale San Raffaele. Un terremoto quest’ultimo che allunga sul Pirellone l’ombra lunga della ‘ndrangheta, visto che arriva in concomitanza all’arresto di uno degli assessori di punta della giunta Formigoni, quel Domenico Zambetti accusato di aver comprato voti dai boss calabresi, versando nelle casse dei clan qualcosa come 200.000 euro per ricevere in cambio quattromila preferenze, decisive per la sua elezione in regione nel 2010, dove riportò oltre undicimila voti.

 

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