I 58 giorni tra il 23 maggio e il 19 luglio 1992 hanno segnato indelebilmente la storia dell’Italia. A trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, i sacrifici di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e degli uomini e delle donne delle scorte rimangono testimonianze vive della lotta dello Stato contro il potere mafioso. Il coordinamento provinciale di Libera – in collaborazione con diverse realtà del territorio – promuove un articolato calendario di iniziative per rinnovare anche in Bergamasca la memoria e l’impegno contro mafie, criminalità organizzata ed economica, corruzione. Il percorso si aprirà lunedì 23 maggio, anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, e si concluderà proprio il 19 luglio, data della strage di via D’Amelio che costò la vita al magistrato Paolo Borsellino e agli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Memoria di Gaetano Giordano e Rita Atria
A trent’anni dalle stragi: testimoni della memoria, attenti al territorio Nel 1992 si compivano le stragi che hanno segnato l’Italia e una delle fasi cruciali della lotta alla mafia. Nello stesso anno sono morti anche Rita Atria e Gaetano Giordano, vittime meno conosciute, ma di cui vogliamo conservare la memoria. …